Descrizione: |
Questo incantesimo di collaborazione viene utilizzato di rado,
poiché è molto complicato e il risultato è sempre incerto.
L'incantesimo deve essere lanciato da sei sacerdoti della stessa
fede. Dopo che l'incantesimo viene completato, i sacerdoti
cadono in trance. Le essenze vitali dei sacerdoti lasciano i loro corpi e
si uniscono in un punto localizzato a 3 metri dai sacerdoti. |
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Gli spiriti dei sacerdoti si fondono insieme per formare l'avatar della
loro divinità, con i poteri e le abilità a lui concessi. L'unico limite è che non
deve esserci un altro avatar altrimenti l'incantesimo fallisce e i sacerdoti
vengono privati della loro forza vitale come viene descritto più avanti. |
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Se l'incantesimo riesce, i sacerdoti si sottomettono
completamente al volere della loro divinità, formando essenzialmente un
canale attraverso il quale la loro divinità fa fluire il suo potere. I
sacerdoti mantengono comunque la capacità di decidere (i sei
devono collaborare o lasciare che sia uno di loro a prendere tutte
le decisioni). Comunque, la divinità può assumere il controllo
diretto dell'avatar in qualslasi momento desideri: l'avatar è,
dopotutto, una sua manifestazione terrena. |
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Sebbene l'incantesimo duri un'ora, la divinità non è obbligata
a liberare i sacercloti al termine dell'incantesimo. In questo caso i
sacerdoti, muoiono all'istante. Una divinità può scegliere di
sacrificare un sacerdote per mantenere il suo avatar sul Primo Piano
Materiale. Tale azione ingiusta e crudele non è quasi mai
intrapresa da divinità buone o da quelle che hanno rispetto per la vita,
per il libero arbitrio o hanno un barlume di pietà. Per gli dei
oscuri e malvagi, invece, la questione è molto più incerta. Se una
divinità sceglie di mantenere il controllo per più di un'ora, l'avatar
passa istantaneamente e permanentemente al DM (chiaramente,
un DM non dovrebbe esercitare quasi mai questo potere). |
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Mentre i sacerdoti sono in forma di avatar i loro corpi rimangono
in uno stato di immobilità simile alla trance. I sacerdoti non hanno idea
di quello che potrebbe accadere ai loro corpi reali (a memo che
l'avatar non sia in grado di osservarli). Qualsiasi danno inflitto al corpo di un
sacerdote richiede subito una prova di shock corporeo. Se questa
riesce, il danno viene subito normalmente, ma viene calcolato solo
quando l'incantesimo termina (e a quel punto il sacerdote quasi
certamente morirà). Se la prova viene fallita, i personaggi muoiono e
l'incantesimo termina all'istante. I personaggi morti in questa maniera
non possorio essere risorti, rianimati, o reicarnati: è questa la loro
ultima ricompensa (o punizione) per i servizi resi. Se i corpi vengono
spostati dalle loro posizioni, l'incantesimo si interrompe. |
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Anche se vengono lasciati liberi al termine dell'incantesimo i
sacerdoti subiscono una sensibile diminuzione della loro forza
vitale. Tutti gli incantesimi memorizzati vengono perduti fino a che
il sacerdote non riposa e prega nuovamente la sua divinità. Lo
sforzo fisico lascia i sacerdoti con 1 solo punto-ferita quando si
riprendono, a prescindere dal numero di punti-ferita che avevano
al momento del lancio. Poiché i danni subiti durante
l'incantesimo hanno effetto istantaneamente, qualsiasi sacerdote ferito
muore immediatamente (sebbene gli altri sacerdoti potrebbero
intervenire immediatameme per cercare di salvarlo). |
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Qualsiasi sacerdote che sopravvive all'incantesimo sarà
vincolato a portare a termine una ricerca (un compito da eseguire per
aver convocato la divinità). |
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La componente materiale é un'offerta appropriata alla divnità.
Il DM determina l'esatta natura di questa offerta. |