Descrizione: |
Questo incantesimo permette al sacerdote di restituire la vita e le forze
a qualsiasi creatura vivente, elfi inclusi, mediante imposizione delle mani. |
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La morte non deve essere avvenuta da più di 10 anni per ogni
livello del sacerdote. Un sacerdote del 19° livello può quindi resuscitare le
spoglie di un essere defunto da non più di 190 anni. La creatura deve
superare una prova di sopravvivenza, dopodiché avrà nuovamente tutti i
suoi punti-ferita e potrà dedicarsi anche alle attività più faticose.
L'incantesimo non permette di resuscitare chi è morto di vecchiaia.
Quando il sacerdote lancia questo incantesimo, non potrà lanciarne altri
o combattere finché non avrà trascorso un giorno di riposo per ogni
dado-vita o livello della creatura riportata in vita. Inoltre, invecchia di tre anni. |
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La forma invertita, Distruzione uccide e riduce in cenere la vittima,
che potrà rivivere soltanto grazie ad un Desiderio o una magia
equivalente. Per poter lanciare l'incantesimo, il sacerdote deve toccare il
soggetto, in combattimento o in altro modo. La Distruzione non lo invecchia.
Inoltre, la vittima può effettuare un tiro-salvezza con penalità di -4. Se lo
effettua con successo, subisce soltanto 8d6 ferite. |
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Le componenti materiali sono il simbolo sacro e l'acquasanta (o
acqua sconsacrata, per la forma invertita). Il DM può ridurre le
probabilità di riuscita del tentativo di resurrezione nel caso in cui le spoglie della
creatura siano molto poche. |