Descrizione: |
Questo incantesimo crea un potente ciclone di vento distruttivo
che il sacerdote può muovere dove desidera entro il raggio d'azione.
Il turbine si sposta zigzagando sulla terra o sull'acqua a
un fattore-movimento pari a 6 e si muove sempre per ultimo, cosicché molte
creature possono evitarlo mantenendosene
opportunamente a distanza. Se il turbine esce dal raggio d'azione
dell'incantesimo, si muove in un modo casuale e incontrollabile
per 1d3 round (potrebbe anche danneggiare il sacerdote o i suoi
compagni), e poi svanisce. |
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Tutte le creature di taglia grande (G) o più piccola che vengono in contatto
con il Turbine devono effettuare un tiro-salvezza contro
soffio o subire 2d8 danni. Le creature di taglia umana (M) che
falliscono il loro tiro-salvezza devono tentare subito un secondo,
oppure venire catturati dalla forza del turbine e rimanere intrappolati
all'interno del vortice di vento, subendo 1d8 danni in ogni round
senza possibiltà di tiro-salvezza. Il sacerdote può comandare al
ciclone di rilasciare le creature così catturate quando vuole, e
queste verranno depositate dove si trova il ciclone in quel momento. |
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Mantenere il Turbine richiede la totale concentrazione del
sacerdote, il quale non può lanciare altri incantesimi o attaccare
mentre è impegnato a dirigere il ciclone. Se la concentrazione
viene meno per qualche ragione l'incantesimo non svanisce, ma diventa
incontrollabile come descritto in precedenza e poi
sparisce dopo 1d3 round. |
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Si narra che in alcune circostanza disperate, i sacerdoti elementali
dell'aria abbiano deliberatamente investito i loro compagni con
questo incantesimo per salvare loro la vita da un pericolo molto
più grace, ma sono pochi quelli che vorrebbero ripetere l'esperienza.
La componente materiale per questo incantesimo è una manciata
di polvere raccolta da uno zefiro o un po' di
nevischio sollevato da una folata improvvisa. |