Descrizione: |
Questo incantesimo permette al sacerdote di riportare in vita un nano, uno
gnomo, un halfling, un mezzelfo o un umano (altre creature possono essere
aggiunte all'elenco, a discrezione del DM). La magia è in funzione di quanto
tempo è trascorso dalla morte dell'individuo. Il periodo non può essere superiore
ad un giorno per ogni livello del sacerdote (un sacerdote del 9° livello,
cioè, potrebbe rianimare solo persone morte da nove giorni al massimo). |
|
Il cadavere deve essere intatto. Le parti eventualmente mancanti non
vengono reintegrate, così come non si guariscono malattie ne vengono
rimossi i veleni. Per superare il trauma della resurrezione l'individuo
deve effettuare con successo una prova di sopravvivenza (vedi tabella 3: Costituzione)
e perde permanentemente 1 punto di Costituzione. In
ogni caso, l'individuo resuscitato è debole ed inerme ed ha necessità di
un giorno di riposo per ogni giorno (o frazione di esso) in cui è rimasto
morto. Al momento della rianimazione riguadagna solo 1 punto-ferita e
deve recuperare quelli mancanti con il riposo o incantesimi curativi. |
|
Il punteggio iniziale di Costituzione del personaggio costituisce il limite
massimo di volte che può essere fatto rivivere con questo incantesimo. |
|
La componente somatica è l'indice puntato sul cadavere. |
Con la forma invertita, Togliere la vita, la vittima ha diritto ad un
tiro-salvezza contro la morte. Se lo effettua con successo, subisce la metà
delle ferite inflitte da un Cura ferite gravi, cioè 2d8 + 1. Se lo fallisce,
muore istantaneamente. |