Descrizione: |
Questo incantesimo crea uno stravolgimento nella natura
della causa e dell'effetto. L'incantesimo viene lanciato sull'arma di
un avversario. Quando l'arma viene usata, essa colpisce
normalmente e provoca danno, ma quel danno non viene subito dalle
creature attaccate ma dalla persona che sta impugnando l'arma o
da uno dei suoi compagni. Se l'arma manca il suo bersaglio per
quel round non accade nulla. |
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Il DM determina a caso la vittima del danno, tirando un
dado che permetta di conteggiare tutte, o quasi tutte, le
creature presenti sulle quali l'incantesimo può avere effetto (la
persona che impugna l'arma più i suoi compagni). Se il
numero delle creature non è uguale al valore più alto del
dado, chi impugna l'arma attira su di se una ulteriore
possibilità di essere colpito. Per esempio, se l'incantesimo viene
lanciato sulla spada di un goblin, i danni infetti con
quest'arma possono essere subiti da lui e dai suoi sei compagni. Il
DM tira allora 1d8. Se ottiene 1-6, il danno viene inferto ad
uno dei compagni del goblin; se ottiene invece 7 o 8, sarà il
goblin ad essere ferito. |
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L'arma resta incantata per 3 round + 1 round per livello del
sacerdote che ha lanciato l‘incantesimo. Se la vittima cambia
arma mentre l'incantesimo è in effetto, la magia non si trasferisce
alla nuova arma ma rimane sempre su quella precedente. |
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La componente materiale è un dado di bronzo. |