Descrizione: |
Grazie a questo incantesimo il sacerdote è in grado di ammaliare
chiunque capisca la sua lingua. Tutti coloro che si trovano nell'area d'effetto
devono superare un tiro-salvezza contro incantesimi, altrimenti dedicano
al sacerdote ogni attenzione, dimenticandosi di tutto il resto. Chi appartiene
ad un culto o ad una razza ostile al sacerdote ha un bonus di +4 sul
tiro. Si applicano anche i modificatori per la Saggezza. Le creature con 4 o
più dadi-vita o livelli e quelle con Saggezza l6 o più sono immuni. |
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Per lanciare l'incantesimo, il sacerdote deve parlare senza interruzione
per un round intero. La magia si protrarrà finché il sacerdote continuerà
a parlare (1 ora al massimo). Il pubblico ammaliato non fa nulla
mentre ascolta il sacerdote e per 1d3 round successivi all'interruzione
del discorso, perché intento a discutere gli argomenti. Anche quelli che
entrano nell'area d'effetto in un secondo momento devono superare un
tiro-salvezza o cadere vittime dell'incantesimo. Chi non resta ammaliato
ha una probabilità del 50% ad ogni turno di lanciare fischi e motteggi
all'indirizzo dell'oratore. Se le persone che esprimono il proprio dissenso
sono numerose, gli ammaliati possono ripetere il tiro-salvezza. Se il
sacerdote viene colpito o compie qualche altra azione oltre a parlare,
l'incantesimo termina (ma il dibattito prosegue comunque per 1d3 round). |
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Se attaccato, il pubblico reagisce immediatamente contro la fonte
dell'interruzione (effettuare un controllo della reazione con penalità
di -10) e l'incantesimo si spezza. |
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Nota: se si devono effettuare molti tiri-salvezza per creature affini,
il DM può accelerare le cose facendo una media. Di un gruppo composto
da venti persone con tiro-salvezza 16 (25% di probabilità di riuscita), 15
resteranno ammaliate e 5 no. |