Descrizione: |
Questo potente incantesimo ha l'effetto di sostituire il cuore
del necromante con un cuore di pura pietra perfettamente lavorato,
con l'effetto di modificare l'intima natura del corpo dello stregone.
Per tutta la durata dell'incantesimo lo stregone non deve temere
attacchi effettuati con armi da taglio, da punta o che provocano
ferite simili. Non sanguinando, il necromante può ignorare
anche le ferite più gravi. Lo stregone può anche ignorare effetti di
incantesimi, oggetti magici o abilità magiche innate inferiori
all'8° livello. |
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In termini di gioco, lo stregone subisce soltato 1 danno da qualsiasi tipo di
attacco effettuato con armi da taglio o da punta, più il bonus magico dell'arma. Per
esempio, se lo stregone viene colpito da una spada lunga +1, subisce solo 2 danni.
I bonus di Forza e specializzazione non vengono applicati. Se lo stregone viene mutilato,
non subisce nessun danno addizionale, a parte
l'inconveniente di avere uno o più arti amputati. Inoltre, egli può
riattaccare le membra tranciate rimettendole al loro posto e
aspettando per un turno intero. L'incantesimo è efficare anche contro
attacchi effettuati da armi contundenti (tipo C) poiché
impediscono escoriazioni, contusioni ed ecchimodi. In questo caso
lo stregone subisce solo la metà dai danni normali. Gli incantesimi
che causano ferite infliggono allo stregone sempre il minimo
dei danni. Comunque, anche se lo stregone non prova dolore
quando viene colpito, le ferite inferte interrompono la sua concentrazione
nel caso stia cercando di lanciare un incantesimo. |
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Oltre a proteggere da questi tipo di attacchi, l'incantesimo
rende lo stregone immune alla fatica e alla stanchezza, sia normale
che magica; inoltre conferisce un bonus di +4 ai tiri-salvezza
contro pietrificazione. |
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Pur essendo molto potente, Cuore di pietra ha alcuni limiti.
Innanzitutto, alcuni specifici attacchi fisici possono comunque
uccidere definitivamente lo stregone nonostante la sua resistenza
innaturale alle ferite (una moltitudine di contadini infuriati armati
con accette e forconi può ucciderlo anche infliggendogli un danno ciascuno).
In secondo luogo, l'incantesimo non protegge da
altre forme di attacco, come fuoco, freddo, acido, ecc., anche se le ustioni
non causano emorragie. In terzo luogo,
lo stregone subisce normalmente gli effetti della disintegrazione.
Infine, cosa più importante, lo stregone non può più recuperare
le ferite subite in modo naturale e non recupera i punti-ferita persi
con il passare del tempo. Inoltre, gli incantesimi, le pozioni e gli
oggetti in grado di guarire riducono il loro potenziale curativo al
minimo, così un Cura ferite gravi(2d8+1 punti-ferita) guarisce
allo stregone solo 3 punti-ferita. Comunque è possibile lanciare Desiderio minore
o Desiderio per recuperare rispettivamente 1 punto-ferita per livello dello
stregone o tutto il danno tranne 1d4
punti-ferita. |
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Oltre a questi svantaggi, l'incantesimo Cuore di pietra rende lo
stregone vulnerabile anche sotto un altro aspetto: il suo vero cuore può essere
distrutto, provocando instantaneamente la sua morte. Naturalmente, lo
stregone dovrà prendere le dovute precauzioni per nascondere e proteggere il
suo cuore vero ed evitare che ciò accada. Il cuore dello stregone continua a battere per tutta
la durata dell'incantesimo ma non ha bisogno di nessun recipiente o contenitore che lo
protegga; lo stregone pottrebbe ancha lasciarlo appoggiato per terra se vuole. |
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L'incantesimo Cuore in pietra non può essere dissolto, ma una magia più potente
come Disgiunzione di Mordenkainen, o Pietra in carne può annullarne gli effetti.
In qualunque modo finisca l'incantesimo, il vero cuore ritorna istantaneamente nel corpo
dello stregone mentre quello di pietra compare nel luogo prima occupato dal cuore vero.
A questo punto, le ferite dello stregone
vengono moltiplicate per 1d6 dato che iniziano nuovamente a sanguinare. Per esempio,
un necromante con 6 danni potrebbe subire 6d6 danni quando l'incantesimo termina |
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La componente materiale per questo incantesimo è un cuore ricavato da una pietra di qualità
(giada, ossidiana, oppure marmo con venature d'oro) di valore non inferiore a 5000 monete d'oro,
sulla quale deve essere lanciato preventivamente l'incantesimo Incantare un oggetto. La pietra
non viene consumata dall'incantesimo e può essere riutilizzata un'altra volta se non è stata danneggiata. |